Ottobre 8, 2024

La carne artificiale, questa sconosciuta

Cibo

Le politiche del Governo della destra. I primi passi dei ministri tra confusione e fantasie. Una sostanziale conferma di posizioni negazioniste in merito alle scoperte scientifiche. Il caso della carne artificiale.

L’ideologia negazionista e antiscientifica pervade le scelte programmatiche dei ministri del Governo Meloni ed evidenzia una sostanziale impreparazione diffusa della “cabina di regia” governativa che ha esordito con interventi legislativi che si sono rivelati consistenti flop del governo. Le polemiche diffuse dai non vax contro la politica sanitaria realizzata dal governo precedente per arginare il Covid, saranno poca cosa al confronto con le discussioni violente e faziose che si avvieranno sull’importante evento scientifico che sta catalizzando l’interesse della comunità scientifica internazionale, relativo alla possibilità di realizzare la carne artificiale per risolvere alcuni dei più grandi problemi del pianeta, riducendo drasticamente le produzioni di CO2 e la mancanza di cibo di molti paesi.
Cos’è la carne artificiale? [segue] La carne artificiale è carne a tutti gli effetti. È prodotta in laboratorio da cellule di animali vivi che sono moltiplicate in un bioreattore e alimentate con sieri che contengono tutti i nutrienti necessari di cui le cellule hanno bisogno. Non è un sottoprodotto o un qualche imbroglio alimentare frutto di alchimie chimiche e di manipolazioni genetiche. Le cellule originali impiegate sono prelevate esclusivamente da un tessuto muscolare di animali vivi.
Se ne stanno occupando nel mondo l’America, i paesi in via di sviluppo, diversi paesi europei e Israele, che ospita uno dei più importanti centri di ricerca al Mondo specializzato per questo tipo di ricerche. Un investimento di capitali di notevole consistenza.
Chi partecipa al progetto per la diffusione della carne artificiale?
La capofila delle aziende della carne artificiale è la società Upside Foods. Fondata nel 2015 come prima azienda al mondo per la produzione di carne artificiale con sede a Berkeley, in California. Produce “carne”, “pollame” e “frutti di mare” artificiali ed ha raccolto fondi per un totale di 608 milioni di dollari Sono della partita anche Abu Dhabi Growth Fund (ADG), Bill Gates, Richard Branson, Kimbal e Christiana Musk, Cargill, Baillie Gifford, Future Ventures, John Doerr, John Mackey, Norwest, Softbank, Temasek, Threshold, Tyson Foods e altri.
Una straordinaria scoperta che anche l’attuale Governo dovrebbe esaminare e seguire senza preconcetti e senza pregiudizi mirando a comprendere la realtà delle scoperte scientifiche e l’eventuale interesse dell’Italia a partecipare a tali ricerche. In realtà ciò non accade. Si rilasciano pubbliche dichiarazioni, prese di posizione, critiche negative all’impronta, infischiandosene delle verità scientifiche e delle problematiche legate a tali proposte innovative, che naturalmente vanno analizzate con cura anche negli eventuali aspetti dubbi ma evitando di continuare a schierarsi ancora una volta contro tutto ciò che deriva dalla migliore ricerca scientifica internazionale come fosse “parto del demonio”.
Ad aprire “le danze” è stato il neo eletto ministro dell’agricoltura Lollobrigida che, non si sa bene su quali basi scientifiche, si è affrettato a dichiarare di essere contrario alla carne artificiale (lui la chiama sintetica N.d.R.) individuata come possibile soluzione per ridimensionare il fenomeno dei grandi allevamenti intensivi e l’inquinamento ambientale che essi comportano. “Garantisco che finché saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio”. Una dichiarazione che fa intendere che il governo Meloni, anche nel merito dell’alimentazione, intende seguire una linea che metta a primo posto le produzioni tradizionali e locali escludendo a priori qualunque apertura verso le nuove scoperte e verso i laboratori di ricerca, quasi fossero dei luoghi malfamati o degli ambiti dai quali è opportuno prendere le distanze a priori. E per essere chiaro fino in fondo il Ministro ha precisato: “Desidero sgomberare il campo da qualsiasi equivoco: il governo è contrario a cibo sintetico e artificiale e ha intenzione di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni”. Poco importa che la Food and Drug Administration, proprio in quelle settimane ha dato il via libera al consumo umano di carne artificiale nel continente americano e che alcune grosse aziende del comparto dell’alimentazione internazionale stiano lavorando attivamente per immettere nel mercato mondiale la carne artificiale in tempi molto ravvicinati.
Alla decisa presa di posizione del Ministro dell’Agricoltura ha fatto subito seguito la scesa in campo contro la carne artificiale delle Organizzazioni Coldiretti e Filiera Italia, preoccupate per i destini dei produttori di carne italiani. Segue la pubblicazione dei dati del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi economica, che dichiara che ben il 75% degli italiani sarebbero contrari all’impiego della carne artificiale. Comincia cosi a delinearsi un grande terreno di scontro alla base del quale sta la preoccupazione che tale innovazione possa aprire le porte ai cibi artificiali anche in Europa. Già all’inizio del 2023, infatti, potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio della carne artificiale alla Commissione UE e all’EFSA. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare che fornisce consulenze scientifiche indipendenti sui rischi connessi all’alimentazione.
Cibo artificiale, si mobilitano Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica
Per questo in Italia è partita la grande mobilitazione di Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, delle campagne e dei pascoli e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla “carne” prodotta in laboratorio al “latte” senza mucche fino al “pesce” senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. (loro definiscono sintetico questo tipo di cibo). NDR)
E come nelle migliori tradizioni degli oppositori alla no vax cominciano a circolare informazioni non vere, infondate, finalizzate a creare sospetto e diffidenza. Per quanto riguarda la carne da laboratorio si comincia a parlare di verità nascoste e non pubblicizzate. La carne artificiale sarebbe non vera carne bensì un prodotto sintetico e ingegnerizzato. Non sarebbe vero che salva gli animali dalle sofferenze degli allevamenti intensivi perché sarebbe realizzata sfruttando i feti delle mucche. Si aggiunge anche che tale produzione non migliora l’ambiente perché consumerebbe più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e, soprattutto, non aiuterebbe la salute umana perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, infine, non sarebbe accessibile a tutti poiché è nelle mani delle grandi multinazionali. “Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione”.
Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”. “Tutta la filiera agroalimentare italiana dice no ai cibi sintetici. Contrasteremo insieme quelle poche multinazionali globali che pensano con i loro 25 miliardi di dollari investiti in disinformazione di distruggere il nostro lavoro distintivo e di qualità, mentendo sul danno fatto ad ambiente e consumatori” (**Luigi Scordamaglia consigliere delegato Filiera Italia).
Non parliamo poi delle pseudo verità scientifiche che sapranno creare e diffondere in rete i “leoni da tastiera”.